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La Storia


i cento anni di attività di Officina Ristori


l'officina meccanica Ristori nasce alla fine del primo conflitto bellico mondiale, agli albori degli anni venti per mano di Bruno Ristori, quando alla fine del servizio militare svolto sul fornte albanese come meccanico della regia aeronautica militare, torna a Firenze dopo essersi sposato, un po' per necessità, ma per passione motociclistica decide di parire i bandoni dell'officina riparazioni e vendita di moto e biciclette. Così tra corse da pazzi su strade per la maggior parte "penosamente" sterrate, in sella a moto dai copertoni strettissimi e di cilindrata non nferiore ai 350cc. Con il passare degli anni, data la maggiore richeista sul mercato fiorentino inizia a fabbricare e vendere una linea di biciclette. Specializzatosi nel montaggio e verniciatura amplia l'opera grafica e meccanica non sui suoi prodotti ma anche con altre marche dell'epoca, come Jacopi, Bianche Firenze, Raleight ed altre ancora. Senza mettere in secondo piano la passione per motori e motocilclette. Con la fine della seconda guerra mondiale, dopo bombardamenti e miseria, inizia l'era dello scooter, nel 1946 la ditta Ristori, ingrandita dalla presenza del figlio Vinicio, e proprio per idea dello stesso iniziò a vendere e fare assistenza ai veicoli Vespa e tutti gli altri scooter esistenti sul mercato italiano. Segnando anche gli altri modelli commerciali ideati dalla Piaggio. Nell'anno 1974 Bruno lascia l'azienda dopo aver dedicato una vita alla meccanica. Pochi anni dopo, il posto viene integrato dal nipote Giovanni, che affiancò il padre Vinicio nell'azienda. Con la fine degl'anni '70 iniziarono i primi restauri, quei lavori che prima erano ordinari divennero straordinari in quanto curati meticolosamente nei minimi dettagli, nella ricerca storica, nel cercare di migliorare ciò che era bello per farlo diventare ancora più bello e sempre più raro, quasi unico. Oggi, dopo quasi trent'anni la meticolosità e la passione nel lavoro e nei restauri è sempre la stessa. Forse più del passato, dettata da un'esperienza storica vissuta direttamente in officina e da una memoria cartcea notevole, riguardante cento anni di moto e scooter italiani.


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